Stamattina al mio cane è venuto l'impulso di cagare in corridoio, così come ora viene a me l'impulso di scrivere. Tiziano Gaio Ferro diceva che "a quattrocinque giorni da Natale" c'è un "misto tra incanto e dolore". A me non sembra di vedere l'incanto. Fa tutto così schifo che potrebbero investirmi il pesce rosso che non ho, rompermi le uova nel paniere (che non capisco perchè se sono uova le tengo nel paniere), e poi comunque lo spread sale, governo ladro. Oggi è domenica, che in italiano significa "pranzo da nonna". Dopo antipasto-primo-secondo-contorno-dolce-caffè-ammazzacaffè-risorgi caffè ci sentiamo tutti liberi di spanciarci sul divano come Budda.Di solito navigo in internet per aggiornare il mio personalissimo Gazzettino delle fregnacce . Oggi no. Oggi volevo farmi male e ho accettato di guardare L'Arena (n.d.r. Per i più disattenti: talk show condotto da Massimo Giletti con una valletta d'eccezione, Klaus Davi). Beh, la deriva da giornalista d'assalto del Gillette nazionale è paragonabile solo all'opera di tutti i piccioni di piazza San Marco. Quando sono riuscita a scappare mi sono dedicata ad ogni genre di attività per dimenticare lo spartitraffico sulla testa di Davi. Ho deciso di pensare ad altro, di focalizzarmi su qualcosa che non avesse occhiali rotondetti o riccioli gellati. Mi sono resa conto con estremo dolore (ecco appunto che torna il dolore di cui parlava Ferro) che passerò il Natale e il capodanno da single/zitella/memyself&I. Non che essere la Sailor che urla "potere della monoporzione vieni a me!" mi dispiaccia. Però. Però sono pesanti i capodanni con mille coppie e qualche sparuto single. E quel single sparuto sei sempre tu. E per "tu" intendo "io". Per concentrarmi su qualcosa di diverso ho quindi deciso di spostare tutti gli stramaledetti mobili di casa, di decorare ogni angolo di ogni singola stanza. Ho messo fiocchi ai lampadari. Ho riempito cesti di palle colorate, ho riempito anche i vasi con le palle colorate. Ma con tutte queste palle la situazione è solo peggiorata. Questa giornata supera quasi quella in cui è scattato l'allarme alle 4 del mattino ed ero sotto esame. Ma questa è un'altra storia di cui parleremo. Volevo dire ancora una cosa. Una sola e poi non rompo più: Cara Audrey, tu avrai pure avuto le
paturnie ma io c'ho un malessere che ciao proprio.