Thursday, May 8, 2014

Pioveva forte un maggio.

Le giornate da manicure si riconoscono subito. Stanno lì tra il fondo dell'armadio e la ringhiera del balcone. Così stavo io, come una giornata talmente vuota che solo lo smalto può ridarle senso. La gente che avevo conosciuto, l'avevo pagata tutta con la stessa moneta ma la merce ricevuta in cambio era sempre diversa: ogni tanto un sì, più spesso un no e con una certa ricorrenza l'indifferenza assoluta. Avevo seminato affetti, raccolto sconosciuti e riempito il tempo del maggese con chiacchiere di cui - se voglio - posso sentire nostalgia. Le persone sono state un tradimento finché non ho conosciuto te. I miei giorni passati non possono dire il falso alla lente che li cattura nel vetrino: nessuno mi ha mai guardata, abbracciata o amata. Subito mi piove in testa una certezza nuova, niente di questo mi fa paura. E come potrebbe? Stasera il cielo sembra un quadro di Magritte e dalla Luna pende il filo che ti ha portato qui. Tutto il blu che credevo sprecato nella tua attesa è qui a colorare fuori dai bordi. E mi sta bene così.